giovedì 30 giugno 2011

Le strade di separano



Indossa i tuoi jeans, i tuoi anfibi, la tua pelle… porta con te generosi sorrisi, gli stessi di sempre… Lasciali cadere quando saprai che occhi sinceri li raccoglieranno . Schiudi i tuoi pugni e accarezza la verità quando avrai occhi per riconoscerla. Cercati ovunque tu possa trovarti, sciogli i tuoi capelli e raccontati a chi saprà ascoltare.

Non si libreranno in volo, angeli con ali di carta non lasceranno piume intorno a te, Non ci saranno destrieri ne spade ne principi, nelle stanze vuote di un castello che non c’è. Mia principessa senza reame, stanca dei suoi giullari e buffoni di corte abili acrobati tra le tue debolezze. Troverai solo volti, cornici di sguardi e parole che affolleranno le pareti della tua anima. La tua rabbia sarà freccia per il tuo esercito di maschere, archi tesi puntati sul mio cuore…

Ti diranno di danzare sul loro petto al ritmo frenetico della loro pazzia, per la smania di averti… Esaspereranno la tua bellezza e la loro frenesia per forzare i tuoi confini e la tua fragilità. Sfioreranno le tue ferite con mani di sale, indosseranno maschere per confondere il vero. Gli stolti, reduci dai loro fallimenti ti diranno di difenderti , di lottare fino allo stremo, di combattere e affondare i tuoi colpi… senza conoscere nulla di noi, fugaci e distratti spettatori, occhi estranei sulla tua vita. Tu non credere…

Spegni la tua rabbia e le loro inutili parole, Racconta l’amore a chi lo ostenta senza averlo mai vissuto, a chi non vede il tuo essere, troppo avidi del tuo apparire, a chi fomenterà il tuo rancore raccontagli l’amore… Rivivilo negli occhi sinceri di tuo figlio e a lui raccontagli la nostra favola, Giovani e impazienti esploratori alla continua scoperta di noi… raccontagli che le parole non hanno più voce quando parlano occhi e cuore, raccontagli di mille crepuscoli che accendemmo su spiagge deserte , della bianca luna che come una madre accarezzava la tua pelle. raccontagli le emozioni e il fremito che gli ha dato vita… raccontagli cos’è l’amore.

Ti ho vissuto ragazzina, poi donna, poi madre, ho amato l’essenza della tua natura e ho visto quello che nessuno vede… Gabbiano su spiaggia d’inverno, quando eri aquila su vette rocciose… Mani sincere e sguardi colmi di emozione, dietro artigli e occhi di pantera… ho visto oltre quel muro dei tuoi silenzi cogliendo ogni sfumatura dei tuoi colori : sei mare d’inverno che ha lambito il mio cuore, alta marea che l’ha sommerso, scalzo ho camminato sulle tue spiagge e ho guardato oltre l’azzurro delle tue acque,

ho visto gli abissi dei tuoi oceani, le meraviglie silenti dei tuoi fondali, oltre la superficialità di chi non ti ha vissuto… e ho visto l’amore. La sua evoluzione, la sua essenza che il tempo plasma in ogni sua forma.

Oggi siamo ciechi e lontani, inconsapevoli vittime di noi prede della confusione, marionette impazzite tra fili invisibili, cerchiamo qualcosa che possa vagamente somigliare a quello che si è perso, troppo distanti per cercarlo nei nostri occhi… troppo votati all’assurda guerra, troppo infelici per trovarlo nell’unico posto in cui cercare… i nostri cuori.



Per sempre…

Massimo D’Acunzo

Mercoledì 17 Novembre 2010

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